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WORKSHOP CREATIVO DI POLAROID CON FRANK MORRIS

- 28 Ottobre, 2023 -

Corso di Secondo Livello 7 Novembre

- 7 Novembre, 2023 -

Inaugurazione
Giovedì 14 Settembre 2023, ore 18

Via Cecchi, 13 – Genova

Dal 14 al 30 Settembre 2023
Orari: Mar – Sab 9,30 – 13,00 / 14,30 – 19,00

Ingresso libero
info@photofactoryart.it

Il centro storico Roma è un maestoso palcoscenico.
L’onnipresenza della Storia, l’armonia delle forme, il senso della misura appartengono allo
scenario romano. Il monumentale e il dimesso convivono uno accanto all’altro, vicoli scuri e
ombrosi si aprono su magnifiche piazze piene di luce. Ogni angolo di strada può offrire una
vista di bellezza sorprendente. Su questo palco si muovono e agiscono gli abitanti della
città, attori consumati di una rappresentazione quotidiana in una messinscena che
sottolinea la bellezza dei luoghi, dei corpi, i sentimenti e le passioni raffinate e volgari, corali
e individuali, generose e meschine.
Oltre agli attori romani, ogni giorno migliaia di turisti venuti da tutti i paesi del mondo calcano
la scena immensa della città. Turisti che all’inizio si ritengono soltanto semplici spettatori ma
che poi, immergendosi nell’atmosfera sensuale e liberatrice della città, si sentono a loro agio
anche sul palcoscenico. Si adeguano alla libertà dei comportamenti e agiscono da attori.
L’unico spettatore che non calca la scena è il fotografo. Non si agita, cerca di rimanere
nell’ombra, invisibile, per non influenzare e disturbare lo spettacolo che si svolge
spontaneamente davanti al suo obiettivo.
Robert Doisneau scrive a proposito di Parigi ciò che secondo me vale anche per Roma:
“In qualsiasi posto c’è sempre qualcosa in preparazione. Basta aspettare; bisogna
aspettare a lungo perché il sipario si degni di alzarsi. […] Mi piacciono i quartieri dove le
case hanno strutture differenti, mi sento a posto solo nelle strade dove s’incontrano
contemporaneamente un pensionato con un cane bianco, una fiorista, un bambino coi
pattini e un obeso.
Un centesimo di secondo di qua, un centesimo di secondo di là messi uno in cima all’altro,
in tutto non fa mai più di uno, due, tre secondi scippati all’eternità.”
Zoltan Nagy

 

ZOLTAN NAGY

Nasce nel 1943 a Budapest, in Ungheria.

A 23 anni, nel 1966, lascia illegalmente il suo paese per poter studiare fotografia alla Folkwangschule für Gestaltung ad Essen, nell’allora Germania Occidentale. Qui si specializza in fotogiornalismo con Otto Steinert e iniziana subito dopo a lavorare come fotoreporter indipendente.

Dal 1974 vive e lavora in Italia. Ha collaborato con le più importanti testate in lingua tedesca, svedese e danese. Dal 1984 è diventato cittadino italiano. Ha pubblicato diversi libri, tra gli altri Üzenet Délről (Messaggio dal Sud), Arc editore, Budapest 1995; Grand Tour (con Paola Agosti), Inside Out edizioni, Torino 2001 e Torino, si vive, arabAFenice, Boves 2016, Amata Roma, melaediting, Torino 2023.

Ha partecipato a numerose mostre collettive e personali in Italia e all’estero.

Alcune sue fotografie fanno parte delle collezioni permanenti dei musei italiani ed esteri.